È finito tutto in un lampo. L’indagine aperta nei giorni scorsi dalla FIA sul conflitto d’interessi tra Toto e Susie Wolff è stata, tramite un comunicato nel quale veniva spiegata la decisione presa, ufficialmente archiviata. Ad annunciarlo, sostanzialmente smentendo quanto affermato nella serata di martedì, è la stessa Federazione. Quella che sembrava essere una sfida aperta, e soprattutto appena cominciata, si conclude con un netto passo indietro da parte della FIA che – in maniera quasi inopinabile – ne esce fuori come forza più debole del conflitto.
Indagine Wolff, la decisione FIA: il caso è chiuso
Martedì l’annuncio sull’apertura dell’indagine ai danni dei Wolff da parte della FIA, mercoledì la scelta dei team di schierarsi dal lato di Formula 1 difendendo in particolare l’operato di Susie, amministratore delegato della F1 Academy. Tramite un “Team Statement” le squadre del Circus hanno dichiarato il loro dissenso nei confronti della decisione della Federazione che, dopo giusto ventiquattro ore di orologio, ha preferito fare retromarcia. L’indagine, dunque, può ritenersi ufficialmente chiusa.
Il comunicato FIA
Ad annunciarlo in maniera ufficiale è la stessa FIA con un comunicato ufficiale: “Avendo esaminato e tenuto a mente del Codice di condotta e la Politica sui conflitti di interesse della Formula One Management e aver confermato che sono in atto misure di protezione senza dubbio adeguate per mitigare qualsiasi possibile conflitto, la FIA è convinta che il sistema di gestione della FOM sia uno strumento sufficientemente solido da impedire qualsiasi tipo di divulgazione non autorizzata di informazioni riservate. La FIA, dunque, può confermare che non ci sono indagini in corso in termini di etica, e anche disciplinari, che riguardino alcun individuo. In quanto responsabile dal punto di vista delle regole sportive, la FIA ha il dovere di mantenere l’integrità nel mondo del motorsport e sarà sempre questo il suo grande obiettivo”.