Alla bandiera a scacchi del Gran Premio del Brasile, la Ferrari #55 di Carlos Sainz conclude in sesta posizione. Una gara che non si è accesa fino al montaggio della gomma gialla, come se la sua Rossa fosse tornata a vita con il set medio. Sorpasso sulle due Mercedes e passo identico a quello dell’Aston Martin di Lance Stroll. Nell’ultimo stint con gli pneumatici soft, però, incombe un problema in scalata. Lo spagnolo non riesce ad andare giù con le marce regolarmente, ma riesce comunque a mettere in cassaforte la P6.
Sainz nel post gara del Brasile: “Qui come Zandvoort. Red Bull e McLaren di un altro pianeta”
Dopo esser sceso dalla macchina ed aver fatto tutti i controlli di rito, il madrileno si è diretto nella zona delle interviste. La domanda principale riguarda quella sul piazzamento finale, ovvero se si potesse fare di più. Carlos ha prontamente risposto facendo notare come la sua posizione al termine del GP rispecchia il suo passo veritiero. Inoltre, un problema alla frizione durante la partenza potrebbe avergli tolto la possibilità di lottare per la P5 con Stroll. “Una gara finita dove meritavamo – ha detto Sainz – Aston era più veloce di noi, in queste piste recuperano ritmo. Red Bull e McLaren sono di un altro pianeta. Abbiamo avuto problemi in partenza con la frizione, forse potevamo lottare con Stroll e guadagnare una posizione”.
Andando avanti, il nativo di Madrid si è soffermato sulle similitudini tra le piste di Zandvoort ed Interlagos. In terra olandese non si era fatto molto bene, e questo, secondo lui, potrebbe essere un motivo della differenza di passo tra lui ed il gruppo davanti: “Sapevamo che con questo tipo di curve come Zandvoort facciamo fatica. Andiamo veloci in qualifica, ma 71 giri su questa pista sono lunghi per noi su un circuito così”.
Articolo di Francesco Orlando