Il Gran Premio di casa a Città del Messico non è solo una gara speciale per Sergio Perez; è anche un momento cruciale per il suo futuro in Formula 1. Nonostante abbia un contratto fino alla fine del 2024, è sotto pressione per dimostrare che merita di rimanere con il team per la stagione 2025. Il pilota messicano della Red Bull, nella consueta conferenza stampa che precede il weekend di gara ha parlato dell’importanza di questo fine settimana, sottolineando quanto sia speciale correre davanti al suo pubblico. Non è mancata anche la risposta alle ultime polemiche, riguardo la rivalità in pista e fuori con Max Verstappen. Il messicano ha già invitato il suo pubblico a rispettare il team e il suo primo avversario, ovvero il suo compagno di squadra. Sostenendo, inoltre il fatto che siano i media a volerli mettere costantemente l’uno contro l’altro. Ecco le dichiarazioni di Perez alla vigilia del weekend in Messico.
Perez: “abbiamo fatto progressi”
Dopo una serie di fine settimana frustranti, Perez ha fatto “buoni progressi” con la sua RB19 negli Stati Uniti grazie al lavoro intensivo di simulazione. Il pilota e i suoi ingegneri hanno lavorato duramente per ritrovare il ritmo che aveva mostrato all’inizio della stagione, cercando di migliorare l’assetto della vettura. Di certo i due weekend Sprint non hanno aiutato. Il minor tempo è stato accusato da tutti i piloti, in particolare da chi già normalmente faceva fatica ad adattarsi, come Perez. Da quando la Red Bull ha portato aggiornamenti a Barcellona l’approccio del messicano è stato sempre più difficile. La RB19 è stata dirottata verso Verstappen e il suo stile di guida. Questo per consentire al pilota olandese di arrivare al terzo titolo mondiale. Oltre che emotivamente per Perez è stato difficile anche calarsi in una monoposto che non era fatta per lui ma che adesso sta riuscendo a capire meglio.
“Abbiamo fatto molti progressi. – ha dichiarato Perez. Sfortunatamente, non siamo riusciti a mostrare tutto il potenziale che abbiamo. Con la Sprint, abbiamo finito per andare nella direzione sbagliata con la macchina. Come hanno fatto molte persone. Anche la Mercedes , Ferrari , è quello che succede in questo tipo di eventi. Quindi abbiamo finito per prendere la direzione sbagliata. E credo che abbiamo fatto davvero dei buoni progressi.”
Perez sogna la vittoria in casa: le dichiarazioni in Messico
Essendo un eroe nazionale, il pilota della Red Bull spera anche di poter vincere una gara in Messico. Finora è salito due volte sul podio, nel 2021 e nel 2022 ma senza vincere.“Sarebbe folle. Questo è ovviamente il mio sogno più grande, raggiungerlo questo fine settimana. Ora, concentrati completamente su domani, sulle prove, e cerca di ottenere un fine settimana perfetto qui. È il fine settimana che vuoi che sia perfetto, il fine settimana che vuoi massimizzare il tuo risultato. Se c’è un Gran Premio in particolare che vuoi vincere, è il Gran Premio di casa. Una volta che sono in macchina, è molto più facile. È molto facile, viene naturale. Ma quando sei fuori dalla macchina o anche nel paddock, vedi che l’attenzione è molto diversa. Tanti occhi puntati su di te e tanto sostegno da parte di tutto il pubblico.”
La rivalità con Max Verstappen
Checo e Max sono compagni ma anche rivali in pista. Ogni pilota lo sa, il suo primo nemico è il vicino di box. In questo caso però, considerando anche gli ultimi rumor che vedono Perez alle battute finali in Red Bull, la rivalità è stata trascinata fuori l’ambito della pista. In particolare dai media. Questo non ha fatto altro che alimentare anche le rivalità tra i tifosi, in particolare quelli di Perez che ad Austin hanno fischiato prepotentemente Verstappen sul podio. Perez ha preso le difese del collega finito nel mirino dei tifosi e della stampa. Continua Perez nelle dichiarazioni in Messico:”Credo che ai media piaccia creare questo tipo di rivalità al di fuori dalla pista e credo che questo sia uno splendido sport, che sia un ottimo esempio per molte delle generazioni più giovani e noi dobbiamo concentrarci solo sull’aspetto sportivo e quello che succede in pista. Come nazione vogliamo comunicare questo al resto del mondo, e basta.”