Non c’è pace per Charles Leclerc che dopo aver visto scivolare dalle proprie mani il podio, per via di una strategia ad una sosta che lo ha portato dalla Pole al sesto posto, si è dovuto sorbire anche la squalifica. La Pole straordinaria conquistata venerdì da Charles Leclerc ad Austin è stata una pura illusione. Al termine del Gran Premio Charles è stato intervistato da Sky Sport F1. Vediamo quindi le dichiarazioni di Leclerc dopo il GP ad Austin, quando ancora non era a conoscenza della decisione della FIA – arrivata in tarda notte, sulla squalifica per lui e Lewis Hamilton e causa dell’irregolarità dopo le verifiche a campione.
Leclerc non convinto dell’unico pit stop
La delusione per Charles, non è arrivata tanto dalla monoposto quanto dalla strategia della Ferrari. Charles ha dovuto cedere la posizione anche al compagno, Sainz partito quarto. E questo perché la strategia ad una sosta non ha pagato. Il monegasco è stato l’unico a proseguire su questa strada, di comune accordo con il team. La fiducia però non ha ripagato e Charles si è ritrovato a dover cedere posizioni su posizioni. Chiudere al sesto posto partendo dalla Pole non è di certo un buon risultato, e nel voler cercare le cause di questa ricaduta Charles Leclerc si appella all’unica variabile che non riguarda la sua SF-23, ovvero la scelta sulla strategia. Chiamato a scegliere tra una strategia ad una sosta o due, nel bel mezzo della gara Charles ha lasciato che fosse il team a guidarlo propendendo per la strategia opposta di Sainz. Una scelta che non ha pagato e che per Charles rappresenta la delusione più grande del weekend. Ancor più del fatto di aver lasciato scorrere il compagno di squadra per evitare di perdere la posizione di Sainz su Perez.
“L’unica sosta oggi era la scelta sbagliata. I numeri nostri erano simili, ma abbiamo scelto di fermarci una sola volta. Arrabbiato per aver fatto passare Sainz? Al momento non avevo capito, ma poi guardando i tempi e il fatto che arrivava Perez, capisco che bisognava proteggere Carlos. Non sono arrabbiato per quello, ma sono deluso per la strategia”. Anche Vasseur è della stessa idea di Charles che inizialmente aveva chiesto chiarimenti sullo swap con Sainz.
L’arrivo della squalifica
Il weekend Sprint ha mietuto diverse vittime. In questo caso del campione di 4 vetture prese in esame dalla FIA dopo la gara, il 50% ovvero 2 vetture, quelle di Leclerc e Hamilton sono risultate irregolari. Nonostante la Ferrari abbia deciso di alzare la macchina di Leclerc dopo l’unica sessione di prove libere la SF-23 del monegasco ha riportato un’uscita elevata del pattino. Il regolamento prevede la squalifica. E il team non può che prenderne atto.
“Il regolamento parla chiaro e sebbene fossimo di poco oltre i parametri stabiliti dalla normativa non c’è stata altra soluzione che la squalifica come avvenuto anche nel caso di Hamilton. Abbiamo alzato la vettura durante le Prove Libere e pensavamo di essere a posto, ma evidentemente abbiamo scelto una configurazione troppo al limite. Potevamo alzare la vettura ancora di più, ma avremmo perso prestazione, il compromesso per il quale abbiamo optato alla fine non ci ha premiati. Il vento è stato ancora più intenso rispetto alle previsioni e ha cambiato direzione, questo di sicuro non ci ha aiutato in aggiunta al fatto che nel weekend Sprint dopo le Prove Libere il Parco Chiuso impedisce interventi sulla vettura” commenta il direttore sportivo della Ferrari Diego Ioverno.
La Ferrari in classifica costruttori è ora a -22 punti dalla Mercedes. Mancano 4 gare, e l’ultima Sprint che vedremo tra due settimane in Brasile. Tuttavia la risalita della Mercedes non fa ben sperare il team di Maranello che ha pagato sopratutto nel passo gara.