Nonostante siamo entranti in un nuovo race week, con la Formula 1 in scena già a Suzuka, in Giappone, il Gran Premio di Singapore ha lasciato scorie ancora calde. Una di queste riguarda la decisione dei commissari FIA di non dare nessuna penalità a Max Verstappen, coinvolto in ben tre impeding nel corso delle qualifiche del sabato.
GP Singapore e la penalità non data a Verstappen: cosa è successo
A Marina Bay abbiamo visto una Red Bull nettamente inferiore rispetto alla solita RB19, vera dominatrice di questa stagione insieme a Verstappen. Per quanto la macchina non abbia performato come Max avrebbe voluto, o quanto meno si aspettava, l’olandese non è di certo stato impeccabile. I tre impeding segnalati, ma poi non penalizzati, da parte della FIA riguardano situazioni parecchio diverse. Il primo impeding avviene alla corsia box: al semaforo verde, le prime vetture che sono davanti a Verstappen scendono subito in pista, mentre l’olandese aspetta, bloccando tutto il gruppo dietro e guadagnando strada libera prima di entrare in pista. Il secondo, invece, è un’ostruzione causata a Sargeant che era nel suo giro lanciato. Nell’ultimo, invece, il protagonista è Tsunoda: il giapponese è nel suo giro lanciato, arriva in curva 2 ma è costretto a rallentare perché Verstappen – che gli è davanti – non si sposta.
La decisione della FIA
A seguito dell’investigazione, la FIA tramite tre comunicati diversi annuncia la sua decisione: doppia multa per Max e nessuna penalità. Una scelta che ha lasciato perplessi e non poco all’interno del paddock, in quanto anche lo stesso Verstappen nel post qualifiche aveva ipotizzato che sarebbe arrivata qualche penalità per lui: “Se mi aspetto di essere penalizzato? Può essere, ma partendo undicesimo non mi cambierà tanto”. Verstappen ne esce indenne e, il giorno dopo, taglia il traguardo del GP di Singapore al quinto posto in classifica.
Croft: “Uno steward ha confermato che a Singapore c’era la penalità a Verstappen”
Ad alimentare ancor di più la tensione però, oltre alla decisione che è stata presa dagli steward, sono le parole del commentatore di Sky UK David Croft: “Parlando con diverse squadre, ho saputo che uno degli steward di Singapore ha ammesso che Verstappen sarebbe dovuto essere penalizzato almeno per l’impeding su Tsunoda e forse anche per l’inconveniente avvenuto in pit lane”, confermando, dunque, l’idea del paddock, anche se in realtà i risultati finali – con tanto di comunicato – si sono dimostrati essere completamente opposti.