Una gara tutta da rivivere, dal primo all’ultimo giro. A Singapore, a sorpresa, a vincere non è stata la Red Bull, ma la Ferrari con Carlos Sainz. Prestazione incredibile del ferrarista che pone così fine al filotto di vittorie Red Bull presente in pianta stabile da inizio stagione. Impossibile non esaltare anche le prestazioni di Lando Norris, secondo, e di Lewis Hamilton che chiude il podio del quindicesimo appuntamento della stagione. Due piazzamenti – quelli conquistati da Norris e Hamilton – maturati però in maniera diversa, con delle scelte che hanno pesato e non poco sul risultato finale.
Una vittoria cercata ma non ottenuta
In casa Mercedes, nonostante non sia arrivata la vittoria, di certo possono ritenersi più che soddisfatti. Sin dal venerdì la vettura ha mostrato di essere veloce e di poter impensierire la Ferrari, vera protagonista del fine settimana di Marina Bay. Se si guarda però l’ordine d’arrivo, spicca l’assenza di George Russell. Il pilota inglese è stato per buona parte del GP il rivale numero uno di Carlos Sainz. A fare la differenza è stata però la strategia attuata dalla squadra di Brackley che, all’arrivo della virtual safey car, ha preferito rientrare ai box con entrambi i piloti – in quanto aveva a disposizione una gomma gialla nuova da utilizzare –. Russell riparte in quarta posizione, mentre Hamilton è in quinta. La possibile vittoria pare esser lontana ma, iniziando a spingere, superano – senza grandi problemi visto il diverso status delle gomme – Charles Leclerc, mettendosi all’inseguimento di Norris.
L’errore che non ti aspetti
Tanti i tentativi da parte di Russell di attaccare il pilota McLaren che, però, grazie al DRS datogli (volontariamente) da Sainz, è riuscito a difendersi fino in fondo. A “rovinare” il meraviglioso spettacolo al quale stavamo assistendo, all’ultimo giro, è l’errore di Russell che nell’inseguire Norris tocca la sua W-14 contro il muro ed è costretto al ritiro, abbandonando così la chance quantomeno di salire sul podio.
Hamilton: “Abbiamo tenuto un buon ritmo. Sorpassare lì è davvero difficile”
Un colpo di scena che permette a Lewis Hamilton, rimasto sempre dietro il compagno, di prendersi la terza posizione. Un risultato molto importante, considerando anche le difficoltà di sorpasso su questa pista, come sottolineato dallo stesso campione del mondo: “Sorpassare qui è difficile, devi avere un vantaggio di circa un secondo e mezzo rispetto alla macchina che ti precede. Non era per niente facile e allo stesso tempo dico che non avevamo bisogno di rischiare o di provare a superare chi ci stava davanti. In fin dei conti credo che abbiamo avuto un buon ritmo, grazie anche alla squadra che credo abbia fatto un ottimo lavoro”.
“Fossi stato in Russell non mi sarei fermato”
Podio conquistato grazie all’errore di Russell sul finale, che ha attuato la sua stessa strategia quando si trovava in seconda posizione. Una scelta che Hamilton, se fosse stato nel compagno di squadra, forse non avrebbe fatto: “Quando è rientrato George era secondo e forse, se fossi stato al suo posto, sarei rimasto fuori e almeno così avrei tenuto dietro Norris. Ma alla fine ci abbiamo provato ed è stato davvero divertente dare la caccia a Norris e Sainz, ma passare era davvero troppo difficile”.