Un weekend assolutamente da cancellare. A Singapore è arrivata la prima vittoria della stagione non Red Bull e l’ha firmata la Ferrari con Carlos Sainz. Solo quinta, infatti, la prima RB19 ed è quella del campione del mondo Max Verstappen. L’olandese non ha mai trovato il giusto feeling con la macchina durante tutto il fine settimana, lamentando diverse volte via radio le sue enormi difficoltà sull’entrare in confidenza con la vettura.
Singapore disastrosa
Una qualifica prima e una gara poi che hanno destato più di qualche dubbio sul rendimento poco brillante della Red Bull, mai in lotta – a differenza di tutte le altre top vetture della griglia – per poter vincere anche quest’ennesimo appuntamento della stagione. Tanti hanno focalizzato la loro attenzione sulla direttiva tecnica DT018, riguardante la flessibilità delle ali, entrata in vigore proprio per il weekend di Marina Bay. Vien comunque difficile pensare che una direttiva possa, sin dalla sua introduzione, aver provocato un crollo di prestazione così elevato. Uno dei fattori che ha condizionato la Red Bull è senza dubbio legato all’altezza da terra. La RB19 performa al meglio con un’altezza da terra che a Marina Bay avrebbe rovinato il fondo.
Verstappen: “Credo che abbiamo ancora diversi problemi”
Quello dell’altezza da terra è stato senza dubbio uno dei problemi (non l’unico) che ha compromesso il fine settimana della squadra austriaca. Il team non è mai riuscito a individuare la giusta finestra per permettere alla RB19 di performare, considerando l’errore di set up commesso anche in qualifica. A certificare queste difficoltà, che non sono ancora scomparse sulla RB19, è lo stesso Verstappen: “Credo che i problemi che abbiamo avuto durante questo weekend siano ancora presente sulla vettura, anche se meno estesi. Un po’ come sempre, la nostra macchina è migliore la domenica in gara e credo che l’abbiate potuto vedere, soprattutto quando abbiamo montato le medie verso la parte finale di gara. In quella circostanza ho avuto un buon passo e ho gestito le gomme per esser sicuro che durassero fino alla fine”.
“Abbiamo discusso molto sulla strategia, ma non ho voluto fare nessun tipo di errore, anche perché perdere mezzo secondo o addirittura un secondo qui può davvero fare la differenza”.
La direttiva ha colpito? Lo scopriremo a Suzuka
Impossibile, quantomeno a oggi, capire se – e qualora fosse, di quanto – la direttiva possa aver influito sulle prestazioni della vettura. Proprio per questo Suzuka, in programma questo fine settimana, sarà fondamentale per capire se la FIA, con questa nuova direttiva, ha colpito e affondato la vettura per distacco più forte di questa stagione.