Sventola la bandiera a scacchi nella notte di Singapore che vede Carlos Sainz e la Ferrari torna a vincere in F1. Lo spagnolo ha condotto una gara perfetta, sotto pressione dal primo all’ultimo giro. Dopo 1 anno, 2 mesi e 10 giorni, la Rossa torna sul gradino più alto, grazie ad una gara gestita in maniera praticamente impeccabile.
Le parole a caldo del Matador
L’emozione nel giro di rientro è stata, com’è giusto che sia, incredibile. Nelle interviste post-gara, il Matador ha parlato di un week-end perfetto, senza sbavature e dalle sensazioni indescrivibili: “Sensazione incredibile e weekend incredibile. Voglio ringraziare ogni membro della Scuderia Ferrari per aver fatto uno sforzo incredibile per dare una svolta alla stagione. Siamo riusciti a vincere dopo un inizio difficile. Abbiamo fatto un weekend perfetto, abbiamo vinto questa gara. Torniamo a casa con un primo posto e sono sicuro che tutta l’Italia e tutti i tifosi della Ferrari saranno orgogliosi”.
Sainz: “Pensavo di avere il passo giusto”
Parlando della gara, Carlos si è concentrato sulla questione gestione gomme, che è servita per arrivare nella finestra giusta prima della Safety Car: “Dovevamo gestire i nostri limiti sul degrado delle gomme. All’inizio dovevamo arrivare al giro target per poter montare le gomme che avevamo in mente. Poi la Safety Car è arrivata prima di quanto ci aspettassimo, quindi abbiamo dovuto fare uno stint più lungo del previsto con le hard. Ho dovuto cercare di tenere dietro George e tutto doveva funzionare alla perfezione. I margini erano strettissimi – ha continuato lo spagnolo, parlando anche di Lando Norris – ma abbiamo dato a Lando un po’ di DRS per aiutarlo e alla fine siamo riusciti ad arrivare primi. Ho controllato la gara. Pensavo di avere il passo giusto. Poi è ovvio, non voglio mentire, sei sempre sotto pressione e sei sempre vicino a commettere errori in un circuito come questo. Ma mi sono sentito sotto controllo e sono riuscito a gestire tutto bene. Portare la macchina al traguardo è stata la sensazione più bella, sono al settimo cielo”.
ARTICOLO DI FRANCESCO ORLANDO