Adesso ci siamo: tutto è pronto per un nuovo appuntamento della F1. Questo week-end si corre un circuito dalla storia molto recente, ma allo stesso tempo molto affascinante. Stiamo parlando del Gran Premio di Singapore.
A Marina Bay si è fatta la storia: qui la prima gara in notturna
Il Singapore Street Circuit è un circuito cittadino non permanente realizzato dall’architetto Hermann Tilke, che ha disegnato svariati circuiti nel calendario. Come accade per Monaco, il tracciato si snoda nelle zone più importanti della città. Ciò che rende storica questa pista riguarda la corsa in notturna. Infatti, anche per venire incontro ai fusi orari europei, si decise di svolgere l’appuntamento nelle ore serali. Il tutto, poi, è accompagnato da attrazioni vicino al circuito e giochi di luci. In generale, si tratta di uno dei gran premi più glamour di tutto la stagione.
Inaugurato nel 2008, è lungo 4940 metri e comprende 19 curve. Sono state assegnate 3 zone DRS. La prima sul rettilineo principale, la seconda tra curva 5 e curva 7, e la terza tra curva 13 e curva 14.
Il record assoluto sul giro appartiene a Lewis Hamilton su Mercedes nelle qualifiche del 2018, quando fece fermare il cronometro a 1’36″015. Il record ufficiale della pista è detenuto invece da Kevin Magnussen, che nella gara della stessa edizione fece stoppare il tempo a 1’41″905.
Tantissimo carico e tanta usura, con uno sguardo anche ai freni
Il tracciato è stato modificato più volte negli anni per renderlo più sicuro e guidabile. Ad esempio, nella prima edizione in assoluto, Hamilton si era lamentato del fatto che fosse 2 volte più faticoso di Monaco. Per questo, la FIA cerca di anno in anno di rendere la pista più lineare. L’ultimo cambiamento è infatti avvenuto quest’anno, con la rimozione di ben quattro curve nell’ultimo settore, portando il totale delle tornate da 23 a 19 ed il numero dei giri da 61 a 62. Ciò non cambia la natura del tracciato, che nasce per configurazioni ad altissimo carico. Le stesse ali posteriori che abbiamo visto nel Principato (uniche nel loro genere per la grande ampiezza) verranno ripresentate questo fine settimana.
Un altro tema critico sarà l’usura. Da sempre, su questo circuito, l’undercut è potentissimo. Con un overcut, infatti, si rischia di uccidere la gomma, vista la conformazione stop&go del circuito. I piloti, nella maggior parte dei casi, nei loro tentativi in qualifica, arrivano alla fine giro senza più performance nello pneumatico. La rimozione delle zone dove la trazione era fondamentale nell’ultimo settore permetterà alla gomma di mantenere una temperatura stabile. Perciò, strategie tramite Virtual Safety Car o Safety Car potrebbero risultare meno efficienti.
Anche i freni beneficeranno di queste modifiche. Questa componente è sempre stata messo a dura prova tra le stradine asiatiche. Quest’anno, però, mantenere una temperatura bilanciata nell’impianto frenante dovrebbe essere meno complicato.
Perez per il riscatto, Ferrari per la conferma
Il momento dei pronostici è arrivato, e chi se non Max Verstappen è il favorito per la vittoria del gran premio. Le statistiche parlano chiaro: l’olandese non ha mai vinto a Singapore. SuperMax vuole sicuramente continuare la sua striscia di vittorie portandola a 11. Sullo sfondo, però, si intravede un messicano: Sergio Perez. Il suo amore per i circuiti cittadini lo conosciamo bene, e chissà che anche in questa stagione non possa ripetersi. Sarà una pista meno congeniale alla SF-23 rispetto a Monza. La Ferrari a Marina Bay dovrà difendersi dall’assalto di Mercedes ed Aston Martin, per confermarsi seconda forza in questo Mondiale.
Articolo di Francesco Orlando