La stagione dell’Aston Martin, con Fernando Alonso e Lance Stroll, è rappresentabile in una montagna russa. La partenza verso l’enorme salita, toccando l’apice, per poi scendere vertiginosamente. La scuderia di Silverstone al momento è quarta nella classifica costruttori, dopo esser stata scavalcata sia da Mercedes – seconda – che da Ferrari – salita in terza piazza esattamente una settimana fa dopo il GP d’Italia –.
Aston in difficoltà, ma in fiducia per Singapore
Situazione abbastanza particolare, e su questo poco ci piove. A Monza, l’Aston è stata per distacco la quinta forza in pista, dietro a Ferrari, Mercedes e anche McLaren. Alonso ha portato a casa una deludente nona posizione, mentre Stroll ha tagliato il traguardo in sedicesima piazza. Un risultato molto deludente, che abbassa le aspettative dell’Aston sugli obiettivi prefissati costatando i risultati ottenuti nella prima parte di stagione. La squadra di Silverstone però non molla e spera nella grande impresa già a Singapore la prossima settimana. Alonso, nonostante l’up and down, crede che la tappa di Marina Bay possa essere l’ultima chance della stagione per provare a raggiungere l’ambita 33, tanto richiesta e voluta da inizio 2023.
Alonso a sorpresa: “Ferrari seconda macchina più veloce in pista”
Venendo, invece, sugli obiettivi stagionali dell’Aston Martin, Alonso non ha dubbi. Lotta per il terzo posto? Sì, ma dipende tutto da Ferrari: “Per ora – ha ammesso il due volte campione del mondo a Sky Sport F1 dopo il GP d’Italia – quasi tutti i punti che abbiamo in classifica li abbiamo conquistati con una macchina, per questo dobbiamo cercare di fare più punti e soprattutto con entrambe le vetture. Sul campionato costruttori, invece, penso dipenda tutto dalla Ferrari, non da noi. Credo che abbiano nettamente la seconda miglior macchina in pista e anche con molta differenza. A Monza credo che fossero anche la prima macchina, basti pensare alla pole position, così come a Baku e non solo. Nonostante ciò, stanno lottando con noi nei costruttori, ma dipende tutto da loro: se dovessero fare ancora errori, potremmo ancora giocarcela”.