Siamo ripartiti. Dopo tre settimane di pausa è tornata la Formula 1, così come le analisi su una Ferrari ancora troppo incomprensibile. Il weekend d’Olanda per la Rossa è stato davvero difficile. Molto difficile. Dire, per descrivere il GP di Zandvoort, che è successo significherebbe utilizzare un eufemismo. Pioggia, imprevedibilità, problemi ai pit stop e incomprensioni. Di tutto e di più. La Rossa chiude al quinto posto con Carlos Sainz, mentre Leclerc è stato costretto al ritiro.
Ferrari, il momento più discusso del GP d’Olanda
L’arrivo immediato della pioggia ha di certo scombussolato e non poco i piani dei team. In Ferrari, Leclerc chiede di rientrare ai box e lo fa immediatamente. C’è però un problema di tempistica. I meccanici non sono pronti, non hanno le gomme intermedie. Leclerc ritorna in pista con un pit lungo ben 13 secondi. La vettura non va e su questo poco ci piove, ma non è solo colpa della SF-23. L’errore, infatti, costa caro, considerando che Perez – che ha attuato il pit nello stesso tempo di Charles – si era preso la leadership della corsa.
Sainz, è un quinto posto che si può ritenere importante
Da sottolineare, invece, la prestazione di Sainz. Bisogna ammetterlo: poteva fare più di così? Lo spagnolo è riuscito a evitare il sorpasso, nella parte finale di gara, da un Lewis Hamilton quasi indemoniato, difendendosi con le intermedie utilizzate in qualifica. Un quinto posto importante, come ammesso anche dallo stesso madrileno nel post-gara: “Sono felice di aver lottato per il podio, in queste condizioni non era alla nostra portata e il quinto posto è dunque un ottimo risultato. Nell’ultimo stint abbiamo dovuto utilizzare una gomma intermedia usata già ieri. È stato ottimo, in queste condizioni, aver concluso davanti ad Hamilton. Un risultato di cui sono soddisfatto, anche perché il podio in termini di passo era davvero distante”.
In vista di Monza…e del prossimo anno
Che in Ferrari ci sarà rivoluzione non è una novità. Frederic Vasseur ha voluto rimarcare più volte l’innesto di nuovi ingegneri, ma giustamente continua a chiedere tempo e – volendo – le tante difficoltà, unite a qualche momento di spicco, sono l’intera fotografia di una situazione, quella della Ferrari, in cui serve necessariamente cambiare e dare una svolta. Cosa che già accadrà, almeno sentendo Cardile – confermato senza grandi annunci direttore tecnico Ferrari – già dal 2024. Ma ora c’è Monza che, per quanto i problemi ci siano, non può essere considerata un fine settimana come tutti gli altri.