Tutta l’attenzione del mondo del motorsport, com’è giusto che sia, è rivolto alla F1. Passano di conseguenza sottogamba le categorie minori, ovvero Formula 2 e Formula 3. In queste due categorie, i team della massima serie fanno correre i propri talenti per abituarli a ciò che significa gareggiare con certi standard.
10 gare per dare una chance ai giovani: il tempo stringe!
Proprio per la poco notorietà che si danno a queste piccole star, molte di loro escono completamente dai riflettori e rischiando così di essere dimenticato. Per evitare tutto ciò, Liberty Media e la stessa FIA hanno deciso di introdurre un obbligo ai team: dovranno schierare un rookie in almeno due Prove Libere 1 durante la stagione. Proprio per questa regola, nella scorsa stagione, ad Abu Dhabi, ultimo appuntamento in calendario, molte scuderie hanno dovuto far scendere in pista i loro esordienti per rispettare questo obbligo.
Quest’anno, con sole 10 gare alla fine, i team si ritrovano nella stessa situazione. Ad oggi, solo la Mercedes ha comunicato che un suo pilota di riserva, Frederik Vesti, scenderà in pista con la W14 in Messico. Ieri, anche Ferrari ha annunciato che Shwartzman scenderà in pista nelle FP1 d’Olanda e d’Abu Dhabi. Molto probabilmente non sarà solo la casa tedesca a far riposare uno dei suoi gioielli di punta, ma lo farà la maggior parte dei team.
Rookie nelle FP1, si proverà ad abolire la regola?
La gara a Città del Messico, inoltre, è una gara meno tecnica delle altre in programma. Se si va a vedere dove si andrà a gareggiare fino alla fine del campionato, troviamo 3 week-end con Sprint Race inclusa e 2 week-end su circuiti cittadini. Bisogna poi contare appuntamenti come Suzuka, pista sempre molto complicata anche per i più esperti, ma anche Zandvoort e Monza. Il primo è anch’esso un circuito molto tecnico, nel secondo Pirelli porterà dei nuovi pneumatici per il 2024 ed i piloti faranno di tutto per comprendere da subito le sensazioni con i nuovi set. Rimangono così solamente Messico e ancora una volta Abu Dhabi, dove le scuderie dovranno cedere un sedile ai loro piloti di riserva per lasciarli girare sul tracciato.
Il rischio che in alcuni circuiti cittadini si possano vedere nuovi volti è alto, e si sa quanta confidenza ci voglia per guidare in circuiti come quello di Singapore o addirittura Las Vegas, che da quest’anno entra nel calendario di F1. Questo, insieme ai pochi gran premi a disposizione per adempiere al regolamento, è uno dei motivi per cui tutti i team si sono coalizzati per provare a cambiare la regola, se non addirittura abolirla.
ARTICOLO DI FRANCESCO ORLANDO
FONTE: Motorsport.com