Dopo una settimana dall’inizio della pausa estiva, la situazione in casa Alpine non è delle migliori. La stagione di Gasly e Ocon non è iniziata sicuramente iniziata nel migliore dei modi, dopo essere passati dalla quarta posizione a fine campionato al sesto posto prima del break estivo. Le aspettative erano quelle di migliorare la vecchia posizione, ma invece sembra esserci stata una vera e propria decrescita. Il licenziamento di molti membri importanti dello staff tra cui Otmar Szafnauer è stato probabilmente il punto più basso toccato dalla scuderia francese.
Tutti contro Alpine, anche vecchi piloti
Uno di quelli che più di tutti è rimasto demoralizzato è stato il neo-acquisto Pierre Gasly. Il francese, venuto per rimpiazzare Fernando Alonso spostatosi in Aston Martin, non pensava di passare dalle brillanti prestazioni in AlphaTauri a lottare per qualche punto con la vettura azzurra. Tutto il suo disappunto è stato espresso il manager si Gasly Guillame Le Goff. In un’intervista a RMC, ha fatto sapere che l’aria che circola in Alpine è carica di frustrazione: “La macchina è nata come è nata, un po’ lontana dalle nostre aspettative. Quindi sì, c’è un po’ di frustrazione da questo punto di vista. Non abbiamo lasciato l’AlphaTauri per lottare per uno o due punti, non è un segreto”.
Non solo il manager di Gasly
A scagliarsi contro il team transalpino ci hanno pensato anche due ex piloti di F1, entrambi francesi: Olivier Panis e René Arnoux. Il primo si è concentrato sull’aspetto tecnico della vettura, parlando principalmente del carico aerodinamico della A523, mentre il secondo ha parlato più a livello ingegneristico. Ecco Panis: “L’Alpine non è una cattiva vettura, ma non è abbastanza valida su base regolare e sembra difficile da mettere a punto, nonché dal punto di vista aerodinamico, che è essenziale. Credo che si siano un po’ bloccati”. Seguito da Arnoux: “Servono assolutamente cinque o sei ingegneri, in ogni campo, di valore assolutamente ineccepibile. Senza di loro, si ottiene questo risultato; dietro le auto c’è bisogno di persone ultra-competenti per far funzionare tutto. Dovrebbero considerare questo aspetto perché il campionato del mondo è diventato un campionato di ingegneria e strategia”.
ARTICOLO DI FRANCESCO ORLANDO