6 podi nelle prime 8 gare, delle 12 totali di questa prima metà del calendario. Questo il bilancio della prima parte di stagione per il team capitanato da Lawrence Stroll che tuttavia, ha subito una battuta d’arresto dal Gran Premio d’Austria. L’Aston Martin è stata una vera e propria rivelazione. Il lavoro del team ha portato in pista una monoposto molto competitiva, frutto di uno studio della concorrenza e dell’esperienza di Dan Fallows, direttore tecnico dal 2022. I 6 podi di Fernando Alonso hanno fatto rapidamente salire il team inglese in seconda posizione nel campionato costruttori. Ma con l’arrivo dei primi aggiornamenti da parte degli avversari e da parte della stessa Aston, la musica è cambiata. Il team non ha più trovato le prestazioni ottenute nelle prime gare. Una vera motivazione al momento non c’è. Nel paddock si parla però di un intervento della FIA, che avrebbe costretto il team a rivedere la propria ala anteriore, influendo quindi sulle prestazioni. Questa voce è stata commentata anche dal Team Principal del team, Mike Krack.
Cosa si nasconde nel calo di prestazioni?
Dopo il Gran Premio d’Austria l’Aston Martin non è stata più in grado di lottare per il podio. Il team si è dovuto accontentare di due quinti posti come migliori risultati. Di contro Mercedes, Ferrari e McLaren hanno fatto passi in avanti, occupando quel terzo gradino del podio tanto ambito. La Mercedes ha anche superato Aston in classifica. Anche la Ferrari si è avvicinata parecchio e punta al sorpasso nella seconda fase della stagione. Le cause di questo improvviso calo possono risiedere negli aggiornamenti portati dal team. Tuttavia, ci si interroga su altri fattori esterni che avrebbero influito.
Fernando Alonso ha puntato il dito contro Pirelli e la nuova specifica di pneumatici che hanno debuttato qualche Gran Premio fa, a Silverstone, e che avrebbe rimescolato i valori in campo. Mentre le voci del paddock parlano di un intervento della FIA sull’ala anteriore Aston Martin, e della sospetta coincidenza con il calo di prestazioni dall’Austria in poi. Su questa ultima ipotesi ha risposto, se così si può dire, Mike Krack con un enigmatico: “Non confermo né smentisco“ – alla domanda di Ted Kravitz, inviato di Sky Sport F1 Uk,.
La causa, secondo Krack va cercata infatti negli aggiornamenti che il team sta ancora studiando: “Abbiamo introdotto qualcosa che richiede tempo per essere compreso. Gli sviluppi hanno funzionato, ma vanno aggiustati a poco a poco. Non possiamo entrare nei dettagli, ma le parti che porteremo in pista nelle prossime settimane risolveranno questi problemi“.
Fonte dichiarazioni: FormulaPassion