“Se avessi dovuto scommettere su quale pista, tra Belgio e Ungheria, saremmo andati forti, avrei detto l’Hungaroring e mi sarei sbagliato” – con queste parole Charles Leclerc nel post gara ha fatto il punto sulla situazione attuale in casa Ferrari. La rossa esce dal Belgio come seconda forza, con un’ottima prestazione del monegasco che sale sul podio per la terza volta della stagione. La gestione degli pneumatici e il ritmo sul passo avuto dalla SF-23 hanno permesso a Leclerc di portare a casa un risultato che, alla vigilia, poteva esser definito come abbastanza sorprendente.
La stagione di F1 descritta da Vasseur
Oltre a soffermarci sulla gara, bisognerebbe considerare l’intero weekend della Ferrari che, come ammesso da Vasseur, ha dimostrato di esser competitiva su tutte le condizioni. A stupire, volendo, è stato il passo mostrato ieri – che era da considerare alla “cieca” – con Ferrari che ha tenuto dietro sia la Mercedes, con Hamilton che non ha mai impensierito Leclerc, che l’Aston Martin. Con un andazzo del genere – in cui si rischia di passare dalla seconda alla quarta forza in pista in sette giorni – a dare un’immagine chiara di questa stagione è Vasseur: “In Belgio McLaren è andata in difficoltà, mentre in Ungheria sembrava esser seconda forza in pista. Quest’anno la stagione va così. La cosa più importante è cercare di evitare le reazioni eccessive: oggi non siamo campioni del mondo e non eravamo falliti una settimana fa”.
Ferrari, in Belgio per Leclerc ha funzionato tutto
Il fine settimana di Spa-Francorchamps manda senza dubbio la Ferrari in vacanza con un leggero sorriso. La ragione è legata a come la rossa si sia saputa adattare alle diverse condizioni della pista. A esser esaltata sarà sempre la domenica, più che altro perché questa volta il “tutto” – come lo chiama Vasseur – ha funzionato. La vettura andata, idem Leclerc che ha avuto un’ottima gestione delle gomme, così come il muretto e i pit stop. La scelta di rispondere all’undercut di Hamilton nella seconda parte di gara – con un pit molto veloce – è stata la chiave che ha permesso al numero #16 di tornare finalmente sul podio. Dopotutto, la Formula 1 è da sempre uno sport di squadra e Ferrari ha dimostrato che con tutte le componenti al proprio posto, può dire tranquillamente la sua (escludendo ovviamente Verstappen).
Adesso serve l’analisi
È giusto dunque mantenere la calma e analizzare. Ora arrivano tre settimane di pausa, ma sarà fondamentale cercare di capire quali siano i punti debole di una vettura che non riesce con costanza a esser dietro la Red Bull. Servirà attenzione e soprattutto lavoro perché, dopo il Belgio, la Ferrari va in vacanza come seconda forza in pista – ma non è detto che tale valore possa esser lo stesso nella prossima tappa in Olanda.