Il week-end appena passato ha visto il trionfo di SuperMax Verstappen. Settima vittoria di fila per l’olandese, che si avvia al prossimo gran premio, in programma in Belgio, sul circuito di Spa-Francorchamps. Questa sarà una simil gara di casa per il #1 della Red Bull, in quanto la madre è nata proprio qui.
La storia centenaria del tracciato
Il circuito di Spa-Francorchamps è uno tra i più antichi e rinomati di tutto il calendario. È infatti tra le gare in programma durante la stagione di F1 dal 1950. Lungo 7004 metri, presenta 19 curve e due zone DRS, una sul rettilineo principale ed una sul Kemmel Straight. Nell’anno dell’inaugurazione (1924), la pista si estendeva per circa 14 km. Versione poi abbandonata perché non sicura abbastanza. Venne comunque usata nei primi anni della neonata F1, fino al 1973, quando per migliorare il circuito l’appuntamento in Belgio venne spostato sul circuito di Zolder. Venne poi deciso di non utilizzare più il vecchio circuito per costruirne uno nuovo che collegasse il passato con il presente.
Fu così che la sezione denominata Blanchimont venne unita al nuovo rettilineo tramite la Bus Stop, una chicane che si affronta a 60 km/h e dove si arriva a 320 km/h. Oggi il circuito è a rischio di uscita dal calendario, ma si lavora per cercare di mantenere uno degli appuntamenti tra i più amati da piloti e tifosi.
Il record della pista è stato stabilito da Lewis Hamilton nelle qualifiche del 2020 in 1’41″252. Il record in gara è stato stabilito da Valtteri Bottas nella gara del 2018 in 1’46″286.
L’assetto perfetto a Spa? Un binomio tra velocità e deportanza
Il circuito di Spa lo conosciamo bene, soprattutto il primo settore. La serie di curve Eau Rouge-Raidillon, il Kemmel Straight e Les Combes alla fine del rettilineo sono il tratto distintivo di questi 7 km di pista. È proprio questa la zona in cui le gomme sono più stressate. La forza verticale impressa sugli pneumatici aggrava l’usura, così come succede a Pouhon. Il fattore degrado sarà infatti il punto chiave di questa gara, e molto probabilmente si vedranno pit stop molto anticipati (ovviamente in caso di condizioni asciutte).
Un altro aspetto fondamentale sarà la scelta dell’assetto. Questo passaggio è probabilmente più importante della gestione gomme. Tra un team e l’altro ci saranno scelte diverse in base alle caratteristiche di ogni vettura. Potremmo quindi vedere una Red Bull più carica, in quanto la velocità massima non è un problema per la monoposto di Milton Keynes, mentre una Ferrari a medio carico, per cercare un equilibrio che manca a questa SF-23.
Verstappen per l’ottava
Come in ogni analisi, è tempo di pronostici. Arrivati a questo punto della stagione, però, fare previsioni sembra pressoché inutile. Verstappen va per l’ottava di fila nella sua seconda terra natale, anche se in F1 le sorprese possono sempre sbucare da un momento all’altro. McLaren e Mercedes restano sull’attenti.
Articolo di Francesco Orlando