“La nostra vettura è troppo sensibile” – con queste parole, rilasciate in un’intervista esclusiva a Motorsport.com, Frederic Vasseur ha fatto il punto sull’annata della Ferrari. Più passa il tempo e più il francese inizia ad avere sotto controllo la gestione del gruppo – ricordando che la SF-23 non è, sotto un certo aspetto, del tutto la “sua” vettura.
Ferrari, una stagione molto particolare
I passi in avanti sono arrivati e su questo poco ci piove. L’inizio di stagione della Ferrari è stato molto deludente sotto diversi punti di vista, non tanto per l’impossibilità di vedere la Rossa lottare per il titolo, ma quanto per aver assistito a una SF-23 quarta forza in pista. Le cose, nel corso del tempo, sono cambiate e gli aggiornamenti portati a Barcellona hanno dato i loro frutti. In Canada e in Austria si è vista un’ottima Ferrari che, soprattutto a Spielberg, è riuscita a stare davanti a Mercedes e Aston Martin, conquistando anche il podio con Charles Leclerc.
Cosa non ha funzionato a Silverstone?
A Silverstone invece non è andata proprio come ci si aspettava. Il cavallino rampante ha concluso in nona e decima posizione con Leclerc e Sainz. Una prestazione nettamente sottotono che, in esclusiva a Motorsport.com Italia, Vasseur ha voluto spiegare così: “È stata la combinazione di un paio di cose. In qualifica penso che avessimo il potenziale per stare in prima fila, eravamo ad un paio di decimi da Verstappen, ma abbiamo commesso alcuni errori. Domenica poi c’è stato un aumento del vento e sapevamo già che saremmo stati esposti a questo problema nel GP di Gran Bretagna“.
L’analisi di Vasseur: “Soffriamo troppo il vento in diagonale”
Una sensibilità della macchina talmente forte che anche la direzione del vento può essere determinante: “La macchina è troppo sensibile quando c’è vento in diagonale. Stiamo lavorando per cercare di migliorare in quest’area perché quando il vento è frontale non abbiamo alcun tipo di difficoltà. A Silverstone soffiavano forti folate e a questo si è sommato il fatto che venerdì non avevamo fatto le prove libere ed eravamo un po’ al buio con le gomme quindi eravamo preoccupati del degrado degli pneumatici. Ed è per questo che abbiamo optato per una strategia media-hard, come ha fatto la McLaren, mentre tutti gli altri hanno puntato su media-soft. Inoltre, abbiamo fatto il pit stop troppo presto. Con la strategia medie-dure sarebbe stato normale fermarsi per il pit tra il 20esimo ed il 30esimo giro, ma stavamo lottando con Russell che aveva le gomme soft e non volevamo rischiare di subire un undercut. Abbiamo anticipato la sosta per questo, ma abbiamo sbagliato. Come se non bastasse, c’è stata la Safety Car che ha complicato ancora di più le cose. Quindi sì, c’è stata la combinazione di cinque o sei fattori diversi”.
Vasseur in vista dell’Ungheria: “Possiamo sperare in una pole”
Ora però c’è l’Ungheria, con Ferrari che ha intenzione di rialzarsi su quest’aspetto Vasseur non ha dubbi: “Posso dire che andiamo meglio nelle curve lente e quelle a novanta gradi che sui curvoni, almeno questo è quanto abbiamo visto finora. Possiamo sperare in una pole position… Credo che il fattore chiave potrebbe essere il vento. Ma anche Spa potrebbe essere una pista che si sposa bene con le caratteristiche della nostra monoposto, c’è la chicane del Bus Stop, la Source e ci sono solo due curve ad alta velocità”.
L’intervista completa è disponibile su Motorsport.com Italia