E’ un braccio di ferro tra FIA e F1 la questione sui nuovi team che si sono candidati per entrare a far parte della griglia dal 2026. Le discussioni su un possibile ingresso di un 11esimo team hanno diviso la platea e inasprito i rapporti tra i vertici della F1 e la Federazione guidata da Ben Sulayem. A schierarsi contro il bando per valutare l’entrata in F1, in primis sono stati i team già esistenti che dovrebbero dividere la fetta degli introiti con un altro team. L’aumento degli ascolti, la maggior popolarità della F1 ha attirato anche nuovi sponsor, aumentando il valore finanziario delle scuderie. Un piatto ricco, su cui molti ora vorrebbero mettere le mani.
La FIA – pur riconoscendo il punto di vista dei team sembra intenzionata a voler continuare questa ricerca, che ha portato finora a ben 3 candidature: Andretti-Cadillac, Hitech GP e Panthera Team Asia.
Ben Sulayem ritratta
Il presidente della FIA, subentrato a inizio 2022, ha più volte espresso il proprio punto di vista su ogni canale, e senza filtri, senza preoccuparsi delle conseguenze e con molta sicurezza. Una sicurezza spiazzante che lo ha reso anche impopolare. Già in occasione della prima candidatura – quella di Andretti, Ben Sulayem si era detto “scioccato” delle reazioni negative arrivate proprio dal Circus, invitando anche a pensare ai benefici di questa operazione. L’attacco era arrivato sui social network del presidente e pur non riportando nomi e cognomi ha fatto intendere quanto fosse già teso il clima.
Tuttavia, una situazione che ha necessariamente delle ripercussioni importanti sia sui team che sul Circus in sé, come l’ingresso di un 11esimo team richiede una maggior diplomazia. Intervistato da GrandPrix247, il numero uno della FIA ha fatto un passo indietro sulle sue dichiarazioni passate, riconoscendo l’importanza del punto di vista dei team, ai quali non avrebbe potuto imporre arbitrariamente la propria volontà.
“Ci sono alcune squadre che vogliono entrare – dice Ben Sulayem – e noi siamo felici che abbiano espresso interesse. Abbiamo lavorato con la FOM e con Stefano Domenicali. Questo è molto importante per fare una corretta due diligence. Ma noi non possiamo obbligare i grandi team a dire di sì o di no. Sta a loro decidere“.
Ma invita anche i team a farlo
Nonostante abbia riconosciuto l’importanza del pensiero dei team, proprio a loro lancia un appello richiamandoli al senso di responsabilità. Dal momento in cui un team presenta tutti i requisiti per entrare, infatti, sarebbe impossibile negarglielo solo perché gli altri 10 team si oppongono.
“Capisco le domande dei team. È qualcosa di importante – ha aggiunto ancora il numero uno della FIA – anche noi nella federazione abbiamo queste preoccupazioni. Quando si parla di manifestazione d’interesse, ci sono dei regolamenti. Noi non possiamo respingere delle domande solo perché aspettiamo un’altra scelta e non possiamo nemmeno dire di no se [le squadre] soddisfano le richieste. Capisco le preoccupazioni delle altre squadre quando si parla di far entrare una nuova scuderia. Ma mi aspetto che anche loro capiscano la nostra posizione in merito. È così che possiamo andare avanti insieme. Una cosa che non farò è infrangere le regole.”
Un messaggio chiaro, e che suona come una sentenza definitiva.
Fonte dichiarazioni: FormulaPassion