Dopo un weekend del genere, in casa Ferrari si può dire solo una cosa: calma. La stessa che è servita a Maranello – unita chiaramente al lavoro – per poter vedere segnali di ripresa. In Canada Leclerc e Sainz, partiti rispettivamente decimo e undicesimo, concludo al quarto e al quinto posto, in un risultato che sa tanto di unione di squadra.
L’inizio promettente
Il venerdì di prove libere lo aveva evidenziato: la Ferrari – su una pista come quella del Canada – aveva il passo per potersela giocare con Aston Martin e Mercedes in gara. Come ammesso da Vasseur, l’idea che fossero però solo libere non permetteva di poter affermare con certezza un ritorno della Ferrari. Sabato è infatti arrivata una doccia fredda, con la scuderia di Maranello che ha fallito l’incontro con l’unica arma certa di ogni weekend, ovvero la qualifica. Le condizioni molto particolari – con la pioggia che era fortemente nei paraggi ed è arrivata nel finale del Q3 – hanno impedito a Leclerc di centrare il Q3 e a Sainz di andare oltre l’ottava posizione. A concludere la giornata da dimenticare del sabato, sono state le tre posizioni di penalità date a Sainz per impeding su Gasly.
GP Canada: Ferrari, in gara ha funzionato tutto
Con un sabato così, la gara della domenica, con le premesse del venerdì, si dimostrava esser la miglior occasione per il riscatto. Detto…fatto. A Montreal ha funzionato tutto: vettura, piloti e team. E alla fine i risultati solo così si possono ottenere. La SF-23 ha dimostrato di avere un ottimo passo. “Negli ultimi 20 giri abbiamo avuto lo stesso ritmo di Alonso e Hamilton” – ha ammesso Vasseur nel post gara. Se la Ferrari ha avuto l’occasione di terminare la gara su una sosta, è anche grazie a una vettura che ha permesso a entrambi i piloti di svolgere più di metà gara con la gomma media. Il fattore pista senza dubbio influisce, ma la buona prestazione della rossa è innegabile.
Solidità anche dei piloti
È stata una prestazione ottima anche da parte dei piloti. Sainz e Leclerc sabato avevano commesso un paio di errori che sono costati cari. Sainz ha pagato infatti profumatamente l’impeding su Gasly, che gli è costato tre posizioni di penalità; Leclerc invece – nell’unico tentativo avuto a disposizione con le gomme slick – è andato lungo, mancando l’accesso al Q3. In gara invece, non c’è nessun errore da dover commentare. Entrambi hanno fatto la loro gara, tenendo il passo dei rivali e accendendo una piccola speranza in tutti i tifosi Ferrari.
La strategia perfetta
C’è un ultimo elemento, non chiaramente per importanza, che ha permesso alla Ferrari di tornare dal Canada senza dubbio con più tranquillità rispetto alle altre gare: ed è la squadra stessa. La scelta di “Lasciarli fuori per farli girare con aria pulita” – come dichiarato da Vasseur, è stata la chiave. Nessuno dei top team, con la precisione Aston Martin, Mercedes e Red Bull, ha concluso il GP con una sola sosta. Chi doveva farlo, proprio per poter recuperare posizioni, era la Ferrari che è stata giustamente anche premiata.
Ora calma
È chiaramente ancora presto. Una buona prestazione in Canada non deve far dimenticare a nessuno le difficoltà riscontrare nelle prime gare. Da Montreal però una base è stata gettata e le informazioni riscontrate – in particolare la domenica – sono quelle che a Maranello stavano cercando. Ora però esaltarsi non serve a niente: nella GES continueranno a lavorare e a portare novità su una SF-23 che potrebbe finalmente aver trovato la sua strada.