La Formula 1 negli ultimi anni non ha attratto solamente nuovi spettatori ma anche prestigiosi marchi che vogliono cavalcare l’onda del successo della massima categoria, ed entrare a far parte della griglia. Dietro questo interesse si celano diverse ragioni, una tra tutte quella di poter godere dei benefit riservati alle new entry e il fatto di poter sfruttare la F1 come una vera e propria vetrina. Ma se da una parte, la Federazione ha promosso l’ingresso di altri team in favore di una competizione sempre più avvincente, dall’altra il CEO di F1 Stefano Domenicali si è schierato con i 10 team che in questi anni hanno vissuto il bello e il brutto di questa categoria, cercando di tirare avanti, nonostante le tante difficoltà – come la Haas ad esempio.
La Formula 1 è molto più complessa di quanto si pensi, non è un parco giochi per ricchi e soprattutto è fatta di cicli, di stagioni “morte” come quella che stiamo vivendo, con il dominio di un solo team, Red Bull. Non basta aggiungere roba per renderla più avvincente. Ed è forse questo il peccato più grande che si rischia di fare quando si vuole a tutti i costi creare spettacolo.
Domenicali: “Facile salire sul carro ora”
Intervistato nel podcast ufficiale della F1 Beyond the Grid , Stefano Domenicali – criticato per altre idee, come quella di avere un super calendario da + di 24 gare, o format come la Sprint – si è detto comunque contrario ad un’espansione della griglia di F1. Il suo intento è quello di creare spettacolo con quello che già si ha, ovvero 10 team, per un totale di 20 macchine, o al massimo qualche aggiunta ma che sia giustificata. Valorizzando i team che hanno fatto la storia di questo sport e che non hanno abbandonato la categoria nemmeno nei momenti più difficili.
“Non credo che la Formula 1 abbia bisogno di un’espansione della griglia – dice Domenicali. È un’opinione personale e devo dirla. Se hai un buon spettacolo, 20 macchine sono più che sufficienti. Se hai due macchine o due piloti che lottano, il livello di attenzione è enorme. Con due squadre che lottano, significa che ci sono quattro macchine in lizza, è incredibile. Sui nuovi ingressi, io direi di aspettare e vedere. Il mio ‘no’ non è contro chi vuole entrare, devo chiarirlo perché altrimenti sembra che io voglia essere protezionista, ma non è così. Voglio vedere i giusti ingressi e devo anche rispettare chi ha investito in Formula 1 nell’ultimo periodo, perché ci si dimentica troppo in fretta del rispetto. Ora tutti vogliono saltare su un carro che è molto veloce. Ma dobbiamo essere prudenti, dobbiamo prendere la decisione giusta“.
Fonte dichiarazioni: FormulaPassion