Una disfatta. Non si può definire in nessun’altra maniera la domenica della Ferrari a Barcellona. La scuderia di Maranello conclude al quinto posto con Sainz – dopo esser partito dalla seconda piazza – e all’undicesimo con Charles Leclerc.
Leclerc, non è qui la festa
“Il mio obiettivo? La top five” – aveva dichiarato Leclerc prima dell’inizio della gara. Un’ambizione alta, su questo non ci piove, ma che fa capire la fiducia che il monegasco aveva nella sua SF-23, che alla fine non è mai riuscita a metterlo nelle giuste condizioni. Il primo stint con le hard è stato un disastro: Leclerc si è fermato ai box dopo 17 giri, ancor prima di Hamilton che aveva montato le soft dall’inizio della gara. Dalle parole di Leclerc, forse, si riesce a capire quale sia realmente il problema di una vettura che sabato può ambire alla prima fila, mentre domenica diventa incontrollabile: “Dobbiamo lavorare tanto, abbiamo una vettura di un’incostanza incredibile. Nella stessa gara mettiamo due volte le stesse gomme hard, nella prima fase non siamo da nessuna parte, nell’ultima andavano bene”. Com’è possibile che una vettura che monta le hard nella prima parte di gara non rende, mentre a pochi giri dal termine sì? Un’ipotesi può essere legata alla quantità di carburante presente sulla vettura, che volendo spiegherebbe anche come nella giornata del sabato la Ferrari mostri tutto il suo potenziale.
Ferrari: il rapporto pazzo con le gomme
Leclerc manca l’ingresso nella top ten, mentre Sainz saluta la sua amata Spagna al quinto posto. Il discorso da fare sul pilota #55 è legato invece a un altro set di gomme, ovvero le medie. Dopo una buona difesa su Hamilton, Sainz ha provato ad anticipare il pit stop (scegliendo la strada dell’undercut) montando le gomme medie. Decisione che si è dimostrata esser fatale: Sainz non ha mai trovato ritmo con quel tipo di mescola, mostrando anche graining sull’anteriore destra.
E ora si lavora
Le aspettative ancora una volta non sono state rispettate. Ferrari esce nettamente sconfitta dal Montmelò e ora l’unica cosa che si può fare a Maranello è continuare a lavorare su un evidente “problema domenica” che da un bel po’ di tempo in Ferrari è considerato come il giorno più brutto della settimana.