Non c’è riposo per i piloti e per i team di F1: il Circus si sposta a Barcellona, dove questo week-end si correrà il GP di Spagna.
Un po’ di storia
Il Circuit de Catalunya è uno dei fiori all’occhiello della Catalogna. Il primo gran premio in questo tracciato si è svolto nel 1991, dove a vincere fu Nigel Mansell con la sua Williams-Renault.
Lungo 4657 metri, presenta 14 curve. Dal 1994 in poi, dopo la scomparsa di Ayrton Senna e Roland Ratzenberger nel GP di San Marino, le modifiche al tracciato si sono concentrate principalmente nelle vie di fuga. Queste, sono da sempre state modificate e ampliate per migliorare la sicurezza dei piloti.
Il record assoluto della pista è stato fatto registrare da Lewis Hamilton nelle qualifiche del 2021 in 1’16”741. A pari merito per vittorie su questo circuito ci sono proprio Lewis e Michael Schumacher a quota 6, con la Ferrari che, come costruttore, ha il maggior numero di successi (8)
Alto carico, curve chiuse e tanto degrado
Il tracciato catalano, per le sue conformazioni e per la sua posizione vicino al mare, è da sempre usato per i test invernali ed estivi della F1. Presentando un solo vero e proprio rettilineo, il carico aerodinamico adottato dai team è medio-alto, viste le tantissime curve dove l’efficienza aerodinamica e la trazione sono fondamentali. Pur avendo questo tipo di assetto, il degrado gomme è sempre stato un fattore chiave per la vittoria del gran premio. Il 75% delle curve è a media-alta velocità, perciò serve un anteriore molto puntato e che non sottosterzi. Nel caso si verificasse questo problema, le gomme tenderebbero a surriscaldarsi troppo, portando la vettura a scivolare troppo e perdere trazione, comportando anche un’elevata usura. I piloti, quindi, anche a discapito di una perdita in termini di tempo sul giro, opteranno per un anteriore più carico e, di conseguenza, più puntato.
Ma quindi, chi parte favorito?
Un circuito dove bisogna mettere subito in temperatura le gomme per avere la massima trazione, dove avere la monoposto perfetta in entrata di curva è fondamentale. Queste premesse ci bastano per dire che, come da inizio stagione, la favorita è senza ombra di dubbio la Red Bull. A meno che di inconvenienti esterni (problemi alla PU o meccanici), la vettura realizzata da Adrian Newey sembra imbattibile. Anche con un Alonso così affamato di vittoria nella sua terra sembra davvero impossibile battere il due volte campione del mondo Max Verstappen. Una sorpresa potrebbe rivelarsi la Ferrari, che al Montmelò porterà il primo grande pacchetto di aggiornamenti della stagione, anche se, con molta probabilità, la testa è già al 2024.
ARTICOLO A CURA DI FRANCESCO ORLANDO
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