Dietro ai grandi successi si nasconde sempre qualcuno che rinuncia alla fama delle televisioni. I cammini trionfali della Red Bull, prima con Vettel poi con Verstappen, sono sempre attribuiti, con merito, alle “braccia” dei piloti. Tuttavia, non tutti conoscono la mente che da decenni disegna macchine da corsa tendenti alla perfezione tecnica. Cosa rende Adrian Newey il genio che ha dimostrato di essere?
Newey, quando non si smette mai di imparare
Nel Principato di Monaco abbiamo assistito ad una scena particolare. Come noto, la Mercedes ha portato a Montecarlo la versione aggiornata della W14 che era prevista per Imola. La squadra di Brakley ha rivoluzionato pance – abbandonando il concetto zero-pods –, sospensioni anteriori, e fondo. Tanta era la curiosità di fronte ad un cambiamento così radicale, e molti passavano incuriositi osservando la nuova monoposto di Hamilton e Russell. Uno tra tutti, però, ha passato svariati minuti a codificare ogni curva della W14B: Adrian Newey. Scena già vista in occasione del gran premio di Arabia Saudita dello scorso anno, dove appuntava sul suo quaderno rosso ciò che gli passava per la testa osservando l’appena vincente F1-75.
Mentre gli altri non andavano oltre una veloce analisi, il direttore tecnico della Red Bull appuntava scrupolosamente il flusso di idee e pensieri che attraversavano la sua mente. Una scena simbolica che la dice lunga sulla passione, professionalità, e umiltà di un uomo che non smette mai di imparare. Esaminare con attenzione la vettura di una squadra che in poco più di un anno ha azzeccato ben poco dal lato tecnico, avendo per giunta la macchina migliore per distacco, rappresenta inequivocabilmente l’elevazione raggiunta dalla “mente” che da anni traina il toro alato.
Il modus operandi di Newey
Il direttore tecnico della Red Bull ha conquistato innumerevoli titoli. Tra Red Bull, McLaren e Williams, l’ingegnere inglese conta ben 11 titoli piloti e 10 costruttori. Laureatosi con una tesi sull’effetto suolo, ha trovato nei nuovi regolamenti il terreno ideale per porre le radici di quella che sembra un’egemonia nascente. Questa combo devastante era passata sottotraccia quando c’era chi dava per spacciata Red Bull in ottica 2022, stremata da un campionato protratto fino all’ultima gara e con poco tempo per farsi venire delle idee.
Newey porta con sé anche una scia di fascino per gli appassionati. Mentre gli altri progettano macchine partendo dal digitale, l’inglese è rimasto fedele all’approccio “carta e penna”. Evidentemente segno che “innovativo” non sempre sia sinonimo di “successo”. Tra le altre cose, ciò che contraddistingue Newey è la varietà di funzioni che riesce ad attribuire a singole modifiche. Se ad esempio progetta una nuova sospensione, quella avrà più funzioni: non solo ammortizzerà le vibrazioni, ma magari alleggerirà il peso della vettura e indirizzerà meglio i flussi verso il retrotreno. Insomma, un upgrade scaturito dalla sua penna nasconde sempre qualcosa in più.
Il segreto della RB19
Il parziale di sei vittorie su sei gare fornisce un quadro abbastanza indicativo del mondiale in corso. La RB19 non si prende in nessuna condizione di asfalto, layout, meteo. Il genio di Newey è stato ancora una volta messo in mostra, sfortunatamente per Red Bull, grazie all’incidente di Perez nelle qualifiche di Montecarlo. Il sollevamento della RB19 eseguito dalla gru ha messo in luce le chicche del fondo della monoposto blu, rossa e gialla.
Come riportano i colleghi di Formu1a.uno, i tecnici sotto la guida di Newey si sono allontanati dai dogmi dell’effetto suolo, generando carico in modo diverso dagli altri. La gola dei canali venturi, infatti, è alta e arretrata, e non vicina all’asfalto come intuitivamente dovrebbe essere – solo Aston Martin ha un concetto simile –. L’idea funziona eccome, e permette alla RB19 di viaggiare più bassa degli altri, riuscendo persino a stallare il fondo ad alte velocità. A Miami Perez ha raggiunto i 342,8 km/h, praticamente parliamo di un missile. Non resta che augurare il meglio ai rivali, che hanno il duro lavoro non solo di recuperare, ma anche di non far diventare un puntino nel cielo una squadra che sforna aggiornamenti funzionanti con una regolarità impressionante.
Fonte: Formu1a.uno