Circolano da ieri le immagini del pilota giapponese di Formula 1 Yuki Tsunoda con la vanga in mano e gli stivali ai piedi. Nel fango. Sono immagini di umana pietà, un umile gesto che scalda i cuori in questo periodo così difficile per l’Emilia-Romagna.
Romagna mia
L’alluvione che ha interessato alcune aree dell’Emilia, molte della Romagna e un pezzetto di Nord delle Marche – storicamente, anch’esse parte della Romagna – ha sconvolto tutti. Ha scombinato i piani degli abitanti, in primis, dei piloti di Formula 1 come Yuki Tsunoda, che avrebbero dovuto correre a Imola questa domenica. Violenta, improvvisa, ma anche figlia dell’incuria degli argini e di Prefetti che non danno l’ordine di spaccare gli argini. Argini affiancati da cale costruite appositamente nel passato per far defluire l’acqua in questi casi di emergenza. L’acqua è vita, ma anche morte e distruzione, eppure i Romagnoli, gli Emiliani e i Marchigiani non si sono persi d’animo. Tosti, si stanno rimboccando le maniche e si stanno dando molto da fare per risistemare, ricostruire. Come 11 anni fa, a seguito del terremoto in Emilia. Cantando Romagna mia per farsi forza, anche.
Yuki Tsunoda, le gambe immerse nel fango
E poi c’è Yuki Tsunoda, eroe faentino-giapponese. Yuki Tsunoda è nato a Sagamihara l’11 maggio 2000, quindi ha da poco compiuto ventitré anni. Ma ha appena dimostrato un’umanità e una maturità notevoli. Purtroppo circolano molti cliché negativi su chi è ricco – talvolta, perché mossi da invidia – ma non è sempre così. Yuki, che ha perso l’occasione di un Gran Premio a pochi giorni dal suo compleanno, è rimasto lì, a Faenza, per l’Alpha Tauri che è la sua scuderia, aiutando la gente del posto. Non è andato via come hanno fatto altri, che comunque hanno pensato anche alla loro sicurezza. Ma Yuki, come si apprende dai social, ha aiutato gli albergatori che lo ospitavano, spalando via il fango con loro. Che dire, Yuki? Chi scrive ha origini emiliani, è praticamente cresciuta anche in Romagna e dunque si sente un po’ romagnola. Perciò ti ringrazia commovendosi mentre scrive. Arigató, Yuki! Grazie infinite.