Max Verstappen è la spina nel fianco da sempre di qualunque compagno di squadra. Durante la conferenza stampa di Miami ha lanciato una sfida a Pérez. Sfida seguita, poi, dalle opinioni del due volte campione del mondo sulla questione dell’accorciamento delle zone DRS.
Aspettando Miami…
Esordio morbido quello dell’intervista a Max Verstappen in vista di una delle tappe americane della stagione 2023 di F1: “Nuovo casco e nuova livrea per Miami? Abbiamo una competizione rivolta ai nostri tifosi per ogni Gran Premio in America. Questo è un bel posto dove venire, l’atmosfera è rilassante, nonostante sia passato poco tempo dall’ultima gara di Baku.”
La sfida tra Max Verstappen e Checo Pérez
…Seguito poi dall’affondo: “Cosa mi aspetto qui? Spero in una corsa a due tra me e Checo. Sappiamo che la macchina è veloce, in qualifica gli altri sono molto vicini, ma sul passo gara siamo molto forti. 67 giri con caldo e umidità? Lo scorso anno è stata dura, questo fine settimana probabilmente sarà più fresco: vedremo come sarà quando ci siederemo in macchina. Ci attenderà un weekend duro.” Insomma, l’olandese volante intende giocare duro.
Max Verstappen dice la sua sul DRS
Max Verstappen si esprime, infine, sulla questione DRS dopo i fatti di Baku. Poco prima di lui, George Russell ha detto che i piloti non sono stati consultati sulla riduzione delle aree DRS. Quindi i piloti hanno avuto la possibilità di dire la loro al riguardo durante la conferenza stampa: “Sappiamo che la FIA prende queste decisioni in anticipo, però secondo loro c’è bisogno di zone DRS più piccole oppure devono essere più grandi? Oppure dovrebbero esserci più zone DRS, che cosa ne pensate?”
Il due volte campione del mondo ha dunque replicato: “Be’ io preferirei che si potesse correre senza DRS, ma non è possibile. Per noi è un pochino diverso perché se la macchina è più veloce, quando devi rimontare partendo da dietro, non importa quanto sia lunga la zona. E la macchina farai passare. Ma quando c’è una differenza di 1-2 decimi e si è visto, credo, a Baku, una volta che sei nel treno del DRS non c’è possibilità. Anche quando la macchina è in testa al treno va un pochino più piano, non è abbastanza lunga la zona DRS per tentare. E, quindi, se il DRS è troppo corto e la macchina non è abbastanza in grado di seguire, credo che sia una combinazione di entrambi i fattori. La pesantezza delle vetture e il fatto che le zone DRS sono più piccole. Sono macchine molto rigide, per cui tutti hanno più o meno la stessa traiettoria, con sospensioni molto dure. E ora che tutti stanno provando più carico aerodinamico,”. Tutti, tranne la Ferrari: “con le nuove vetture diventa anche più difficile seguire chi sta davanti.”