Il tema caldo del momento è certamente la questione power unit 2026. A febbraio scorso, 6 costruttori hanno deciso di iscriversi da quella stagione come fornitori di PU. Una di queste è Red Bull Powertrains, che lavorerà in collaborazione con Ford.
Motori più ibridi: Ford ne sa qualcosa
La scelta del team di Milton Keynes, dopo l’annuncio del ritiro di Honda nel 2020 (scelta poi revocata), di aprire una propria fabbrica per costruire da sé i propri motori era considerata un po’ da tutti molto azzardata. Invece, la scuderia austriaca si è rivelata davvero pronta a qualsiasi evenienza, tanto che il primo anno come RBP è stato un successo, con vittoria del Mondiale Piloti e Costruttori. Dopo la stagione 2025, però, alcune componenti del motore cambieranno: verrà rimossa l’MGU-H con un incremento della potenza dell’MGU-K, ovvero della parte ibrida della vettura. Inoltre, i carburanti saranno sostenibili al 100%. Un partner come quello americano può quindi essere un grande vantaggio per Red Bull, visto che le auto stradali targate Ford si stanno piano convertendo a quello stile a cui sta andando incontro la F1.
Interviene Helmut Marko: “È un rischio, ma non saremo svantaggiati”
Com’è giusto che sia, Helmut Marko, consulente della scuderia, in un’intervista per Formel1.de, ha parlato di questa nuova sfida per il team, ma che in fabbrica saranno tutti determinati a fare bene.
“Sviluppare una power unit in maniera del tutto indipendente è un rischio, ma contiamo su collaboratori esperti e siamo fiduciosi che tutto si risolverà in maniera positiva. Le informazioni attuali che ho sul nuovo motore sono incoraggianti. Non mi aspetto che saremo svantaggiati. Anche l’affidabilità dovrebbe essere a posto. Abbiamo un partner serio che conosce bene la parte ibrida della power unit e, se non hanno qualcosa di già pronto, cercheranno una soluzione attraverso aziende di recente fondazione o start-up”.
ARTICOLO DI FRANCESCO ORLANDO