Pérez si esprime senza giri di parole su una sessione di prove libere un po’ strana, decisamente condizionata dalla pioggia. Una sessione frustrante, costellata di intoppi riconducibili a due principali fattori: il maltempo, appunto, e la mancanza di GPS da parte di alcuni team che hanno causato parecchio traffico.
“È stata una giornata un po’ folle”
Per Pérez: “È stata una giornata un po’ folle. Domani ci sarà troppo lavoro da fare nelle FP3.” Così si rivolge ai microfoni di Sky, non nascondendo la sua delusione. Prosegue: “Probabilmente arriveremo un po’ ciechi e stressati alla fine della sessione.” Gli ingegneri avranno bisogno di molti dati che in questa sessione sono stati sospesi per via del maltempo, che ha scombinato l’assetto al quale avevano lavorato. Assetto che dovranno riorganizzare domani mattina, ma più precisamente per le 03:30, ora italiana.
Pérez, vittima del traffico e del clima
Pérez commenta quindi: “Bene la prima parte, ma non ho trovato mai il ritmo nel settore finale per via del traffico: tutta gente che non aveva il GPS.” Questo è stato, infatti, il problema principale. Non tutti i team hanno infatti avvisato tempestivamente i loro piloti in pista dell’aggravarsi delle condizioni meteo. Ciò è dipeso dal fatto che non disponevano del dispositivo satellitare. Unico pilota in pista a incarnare una sorta di GPS umano è stato George Russell: il pilota britannico, infatti, sin dall’inizio della sessione delle prove libere ha segnalato regolarmente e gradualmente l’aumento delle precipitazioni.
Pérez, Verstappen e la bagarre
L’intensificarsi della pioggia ha causato, di conseguenza, non pochi disagi a tutti i piloti, i quali si sono trovati spesso in tanti nella stessa porzione di pista. Oltre ai pericoli dovuti al fatto che le auto sbandavano di continuo. Per Pérez e Verstappen, però, è stato particolarmente penalizzante: se Max era imprendibile ieri, oggi “solo” terzo. Pérez, addirittura, settimo nella classifica finale. I due piloti Red Bull si sono trovati in questa situazione a causa della continua necessità di mollare il gas in mezzo al gruppo.