Il gran premio di Jeddah è stato dominato dalla Red Bull, precisamente da Sergio Perez, che ha condotto la gara quasi ad ogni passaggio. L’unica vera lotta al vertice della classifica, infatti, è stata tra i due piloti del team di Milton Keynes, ovvero tra il messicano e Max Verstappen.
Lotta per il giro veloce, ma quali erano gli ordini del muretto?
Questa battaglia non era però a livello di posizioni, visto che il distacco che tra i due si è sempre mantenuto costante (4/5 secondi). Verstappen e Perez si sono sfidati sul punto per il giro veloce. Grazie alla velocità impressionante dimostrata dalla vettura e dal degrado gomme quasi assente abbiamo assistito a giri da qualifica consecutivi. All’ultimo giro, il tempo più basso era del secondo pilota della Red Bull. Il due volte campione del mondo, però, non era contento e voleva essere lui a decretare il giro record. Così, all’ultimo passaggio sul traguardo, Max fa segnare un fucsia mostruoso, imbattibile.
Ma dal muretto gli ordini non erano stati quelli. Il figlio di Jos sentiva da tutta la gara un rumore strano provenire dal semiasse, lo stesso problema avuto in qualifica. Per precauzione, quindi, gli ingegneri avevano chiesto di rallentare il passo. Lo stesso era stato riferito a Checo che, vedendo che i tempi del compagno si abbassavano, ha deciso di non ascoltare il team.
Perez dà una versione, Horner nega
Ovviamente il pilota di Città del Messico non si sarebbe mai aspettato tutto questo, dimostrando, nell’intervista post-gara, molto stupore alla notizia.
Non poteva non arrivare il commento del team principal della Red Bull, Christian Horner. A detta sua, vedendo le telemetrie, nessuno dei due nell’ultimo giro stava rispettando gli ordini del muretto, con una sostanziale differenza: Perez ha alzato il piede dopo due curve.
“Avevamo capito che i piloti avrebbero provato ancora a migliorare il tempo nell’ultimo giro – ha affermato – entrambi i piloti avevano ricevuto informazioni necessarie nell’eventualità che volessero ancora provarci. Checo aveva il giro più veloce in quel momento, ed era ovvio che chiedesse quale fosse. Sapeva che Max avrebbe fatto un tentativo, ma ha rinunciato dopo le prime due curve. Era già a un decimo e mezzo di distacco da sé stesso, e poi ha rinunciato”.
ARTICOLO DI FRANCESCO ORLANDO