Chissà se Cupido dormirà stanotte.
Perché è difficile farlo alla vigilia di un giorno così importante per tutti coloro che fanno della passione, quella viscerale, l’unica ragione di vita.
E non ce ne vogliano gli innamorati, tutti quelli che domani schioccheranno baci, ruberanno carezze e verseranno lacrime di gioia.
Il cuore di tanti, troppi amanti sarà volto principalmente al ritorno prorompente, abbagliante, di un amore che riscalda l’anima più di ogni altra cosa.
Cuori che alle 11.25 di domani, almeno per un attimo, smetteranno di battere, per dare ascolto a quel brivido intenso che provano solo i bambini alla vigilia di Natale, vedendo Santa Claus scendere dal camino.
Che poi il rosso si intrecci anche in questa buffa similitudine, è solo uno scherzo beffardo del destino.
L’impazienza che ci accompagna da mesi sta per lasciare il posto alla meraviglia, allo stupore, alla magia.
Perché diciamolo, ad ogni nuova Rossa, bambini dagli occhi colmi di magia, lo diventiamo un po’ tutti.
E non c’è amore più puro.
Chissà se Cupido soffrirà stanotte.
Perché la passione, per quanto travolgente, porta sempre con sé un pizzico di amara sofferenza.
Quest’ultima, forse, eccessivamente presente nel petto distrutto di tutti gli amanti della Ferrari negli ultimi anni.
Se amare quando le cose vanno bene è fin troppo facile, gli appassionati del cavallino rampante hanno imparato in questi anni a soffrire in silenzio, pur mantenendo vivo il battito, gestendo la rabbia, la frustrazione e l’illusione,
che hanno puntualmente fatto capolino nei loro cuori.
Perché chi ama, lo fa nella buona e nella cattiva sorte.
E non c’è sentimento più raro.
Chissà se Cupido sognerà stanotte.
Perché tutti, sotto sotto, vorrebbero che domani, quel gioiellino sia l’artefice del ritorno alla gloria, che da troppo tempo fa sentire la sua assenza.
Tutti vorrebbero che sia la rosa più bella dei fiori di Monaco. Che sia un bacio appassionato sotto la pioggia di Imola.
Quanti bambini andranno a letto con la speranza di vedere finalmente il diamante che farà risplendere il tricolore?
Quanti uomini in questi sedici anni hanno solo potuto raccontare alla generazione successiva di un titolo mondiale al cospetto di cuori rampanti?
E scusate ancora se quest’ultima notte di passione sarà un tormento di speranze e desideri.
Scusateci se l’unico cuore che vogliamo ascoltare è di un rosso diverso dal solito.
Che pulsa, sì, e non smette mai di farlo.
E non c’è atto più fedele.
Perché in un modo o nell’altro, la passione pura, per noi, è tutto questo.
E passi se Cupido non scoccherà una freccia in nostro onore.
Innamorati, lo siamo già.
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