La notizia riguardante Andretti-Cadillac, partnership formata per entrare a far parte del Circus della F1, aveva preso alla sprovvista tutti i team ufficiali, che avevano mostrato alla FIA la loro disapprovazione al possibile arrivo di un nuovo costruttore.
“Fetta della torta” più piccola: nessuno ci sta
Annualmente, Liberty Media, ovvero l’organizzazione che possiede la F1, in base ai ricavi, divide una percentuale di quest’ultimi alle 10 scuderie. Il tutto in base alla loro posizione in classifica. Un nuovo partecipante significherebbe dividere questa “torta” in più fette e, quindi, meno introiti di quelli normali. L’introduzione di un altro contendente al titolo, porterebbe, però, nuove persone ad appassionarsi alla F1. Più persone, più entrate. Quella famosa torta, di conseguenza, aumenterebbe. Con l’aumento del budget da dividere e che, con un “ospite” in più, farebbe rimanere la somma di denaro che arrivano nelle casse dei team praticamente quella iniziale.
FIA – Liberty Media, lo scontro continua
Dopo il caso Arabia Saudita e Fondo PIF, disposto a comprare la F1 si era cominciata a creare una spaccatura tra proprio la Federazione e Liberty Media stessa. Il tutto a causa di Mohammed Ben Sulayem, intervenuto sulla questione. Gli animi sembravano essersi calmati, ma una nuova scintilla è scoccata.
La Federazione Internazionale è sempre stata favorevole all’arrivo di nuovi costruttori, al contrario della società americana che si era alleata con le scuderie per bloccare l’accesso di nuove aziende. Si era quindi chiesto al gruppo con sede a Parigi di stabilire un regolamento per confermare questo blocco. In parte è stato fatto, ma dall’altro lato non è andata proprio così. La cancellazione di quelle regole non è avvenuta. Piuttosto, queste sono state solamente inasprite.
Da adesso, infatti, la FIA valuterà il potenziale dei nuovi team sulla base di “rigorose analisi finanziarie e tecniche” e “su criteri di sostenibilità e impatto sociale positivo”. Non basterà, quindi, dimostrare di avere adeguate capacità tecniche, né garantire sufficienti risorse economiche, né assicurare una necessaria esperienza nel Motorsport. I team candidati, infatti, dovranno anche essere in linea con i piani di sostenibilità che porteranno la F1 a essere carbon neutral dal 2030.
Questo ha mandato su tutte le furie la proprietaria del marchio F1. Segno che lo scontro tra questi due colossi del mercato finanziario mondiale non è ancora finito.
Motoristi 2026: finalmente sono ufficiali
Ritornando alla questione motori, stavolta di comune accordo tra i due enti, sono stati ufficialmente presentati i motoristi che forniranno le Power Unit ai team a partire dal 2026. Nessuna sorpresa nel vedere Mercedes, Ferrari e Renault, classici ormai di questo sport. Oltre questi tre, vedremo anche il ritorno di Honda, uscita dalla F1 pur essendo sempre legata a Red Bull fino al 2025, quando si unirà a Ford come annunciato durante la presentazione della RB19. Il marchio americano tornerà nel Circus dopo tanti anni dal suo addio e, viste le sue origini, dovrebbe far molto piacere a Liberty Media in persona riaverla in questa cerchia. L’ultima è Audi, che ha acquistato una minoranza del gruppo Sauber.
ARTICOLO DI: FRANCESCO ORLANDO
Fonte: Motorsport.com