Sono passate appena due gare dall’inizio di quella che, almeno per ora, è una stupenda stagione di Formula 1. La nuova era e il conseguente cambio di regolamenti hanno mescolato e non poco i valori in campo, e nonostante sia ancora presto per parlare di fallimenti o di titoli mondiali già in tasca, ecco un primo bilancio per ogni scuderia:
Red Bull è stata capace di creare una vettura molto competitiva, nonostante l’enorme sforzo (ripagato con i risultati) fatto da parte di tutto il team per portare a casa il titolo mondiale 2021. La vettura di Verstappen e Perez sembra essere sempre molto veloce e se le indiscrezioni che parlano di un aggiornamento previsto per Imola con conseguente riduzione del peso della vettura di circa 8 kg saranno confermate; il team austriaco potrà fare ancora più paura ai diretti avversari. Da tenere d’occhio però il lato affidabilità, che non è sembrato ottimale per Redbull ma neanche per il team satellite Alpha Tauri, che sembra disporre di una buona macchina, ma che ha pagato a caro prezzo i tantissimi problemi di affidabilità in entrambi i box: Gasly con la vettura in fiamme in Bahrain e Tsunoda addirittura fuori dal gran premio di Jeddah ancora prima che si spegnessero i semafori.
Ferrari attendeva con ansia l’avvento di questa nuova era e finalmente tutti hanno capito il perchè: la F1-75 è una vettura ottima, che sin dal primo giorno di pista è stata sempre veloce. Incoraggiante è anche il fatto che il team di Maranello, a differenza dei suoi avversari, non ha ancora portato alcun aggiornamento di rilievo sulla vettura: questo significa che c’è margine di sviluppo. Inoltre il fatto di non aver portato aggiornamenti influisce positivamente anche sul budget cap: altri team come Red Bull e Mercedes che hanno portato ed hanno in programma grossi aggiornamenti nelle prossime gare, potrebbero ritrovarsi in difficoltà nella seconda parte di stagione a proseguire con gli sviluppi; a differenza della scuderia italiana che essendosi trovata con una vettura competitiva sin da subito ha scelto sapientemente di ponderare ogni singolo sviluppo, almeno per ora.
Anche il team satellite di Ferrari, Haas, ha fatto ottimi progressi in questa stagione: il grande lavoro di Simone Resta nella progettazione della vettura accompagnato alle grandi prestazioni del motore del cavallino rampante hanno fatto sì che la scuderia americana ottenesse in sole due gare quattro volte tanto ciò che era stato ottenuto nelle stagioni 2020 e 2021 messe assieme. D’altronde però, tutte le vetture che hanno il propulsore Ferrari sembrano rinate quest’anno: anche Alfa Romeo ha avuto un inizio di stagione da sogno grazie alle ottime prestazioni di Bottas ed anche il buon esordio di Zhou, che ha ottenuto il primo punto in carriera all’esordio nella massima categoria salvo poi perdersi un pò a Jeddah tra una qualifica non incoraggiante e le varie penalità ricevute.
Alpine è meritatamente quarta nei costruttori: la vettura non può lottare per le vittorie, questo è evidente, ma se non fosse stato per il ritiro di Alonso, il team francese avrebbe portato entrambe le macchine a punti in entrambi i gran premi: questo è simbolo di una buona macchina che si è dimostrata tale sia in qualifica, dove Ocon ha addirittura battuto Russell con la Mercedes, che in gara. Difficile da gestire sarà il rapporto tra i due piloti, il giovane Esteban che ha voglia di dimostrare le sue abilità ed il due volte campione del mondo Fernando Alonso, che sicuramente non ha bisogno di presentazioni. I due compagni di squadra hanno lottato duramente in pista, perdendo tra l’altro numerosi secondi nei confronti degli avversari, facendosi quindi raggiungere anche da Bottas e Magnussen: poco reattivo qui il team a dare un ordine di scuderia, che per quanto brutto sia per lo spettacolo, è indispensabile per ottenere quanti più punti possibile.
Tutti i motorizzati Mercedes hanno avuto un inizio di stagione da incubo: a partire dal team ufficiale, reduce dalla vittoria di 8 titoli mondiali costruttori consecutivi che si è ritrovato improvvisamente a lottare con la Haas. Il team tedesco ha portato in pista un progetto forse troppo estremo, ha preso un azzardo che per il momento non sembra aver pagato. Fa un certo effetto pensare che a distanza di 4 mesi Hamilton è passato da ottenere la pole ad essere eliminato in q1 sulla stessa pista: la sua desolazione e quella del connazionale e compagno di squadra Russell fanno capire quanto ci sia da lavorare ancora per raggiungere i livelli dei propri rivali.
Mclaren ha disputato una buona gara in Bahrain, con Norris che ha ottenuto i primi 6 punti stagionali, per un team che però negli ultimi anni si era dimostrato in grande crescita e che dal 2019 ha chiuso sempre almeno al quarto posto però questo non basta: c’è da lavorare e tanto per risalire in classifica: la sensazione però è che non sarà facile, visto anche le difficoltà economiche che il team di Woking ha riscontrato negli ultimi anni.
Aston Martin e Williams sono le uniche due scuderie a non aver ottenuto neanche un singolo punto in queste due gare: la situazione in classifica è emblematica: i due team inglesi sono in grande difficoltà e per entrambi i team inglese c’è la paura di non essere in grado di invertire il trend negativo iniziato ormai da qualche anno.
Dopo due gare spettacolari, la Formula 1 si prende una pausa, ma già da venerdì prossimo le macchine scenderanno di nuovo in pista a Melbourne, dopo due anni di assenza, e l’augurio di tutti gli appassionati è che la gara australiana possa confermarsi sui livelli delle prime due, che sono state piene di emozioni e di adrenalina.